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Immagine del redattoreAlessandra Zito

La PsicoEmergenza del Covid-19 : i disagi psicologici stress ,ansia e senso di identità.

Come la pandemia da Covid-19 ha inciso in maniera negativa su aspetti psicologici dell’individuo, sull’immagine corporea e sulla qualità delle relazioni sociali?

Mentre fine dicembre 2019 e inizio gennaio 2020 pensavamo ai buoni propositi per l’anno nuovo ed eravamo del tutto ignari dell’emergenza sanitaria che si sarebbe creata ,un nuovo virus altamente contagioso e completamente sconosciuto al nostro sistema immunitario aveva iniziato a circolare così velocemente al punto da dover dichiarare una pandemia globale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’11 marzo del 2020 (Who, 2020).

Non avremmo mai pensato, all’epoca, che questo virus apparentemente così lontano avrebbe potuto diffondersi e causare tanti problemi a livello individuale e collettivo, per la salute e per il sistema sanitario ed economico.

I sintomi di questa malattia (COVID-19), causata dal virus SARS-CoV-2, si presentano con febbre, affaticamento, tosse secca, dolori, mal di gola, diarrea, congiuntivite, mal di testa, perdita del gusto o dell’olfatto, eruzione cutanea, difficoltà respiratorie, dolore toracico, perdita della parola o del movimento (WHO, 2020).


PANDEMIA E DISAGIO PSICOLOGICO

Alcune reazioni e sintomi normali sono: insicurezza , confusione, isolamento emotivo, paura dello stigma fra senso di colpa per essere causa di contagio o viceversa. Queste reazioni normali e fisiologiche possono tradursi in una serie di reazioni emotive che oltre tutte le conseguenze fisiche appaiono evidenti anche le conseguenze psicologiche: paura, stress, ansia e depressione che hanno incidono fortemente sulla qualità di vita.



STRESS: COME RICONOSCERLO E TENERLO SOTTO CONTROLLO

Da qui si sviluppa quello che viene definito stress :uno stato nel quale l’individuo si viene a trovare quando è messo di fronte a delle situazioni che richiedono una modifica nel proprio atteggiamento o modo di comportarsi (Darley et al. 1986 .,). Appare evidente enunciare anche il concetto di sé: ossia quella dimensione dell’individuo che concerne il suo aspetto fisico, le sue relazioni sociali, i propri pensieri e i propri sentimenti.(W. Doise e A.Palmonari ,Interazione sociale e sviluppo della persona).Il concetto di sé è strettamente connesso al senso d’identità ,sentimento che implica una continuità dell’individuo con il proprio essere.


IMMAGINE CORPOREA O (BODY IMAGE ) COSA SAPPIAMO?

Ad oggi nella nostra società si assiste ad un enorme investimento sul corpo come specchio della propria identità poiché la percezione di noi come individui è sempre veicolata da immagini che ostentano sicurezza e perfezione e che ci allontanano dalla nostra vera personalità. E’ possibile che stare frequentemente in contatto con il proprio corpo in azione favorisca la sicurezza in se stessi? Sappiamo che la percezione corporea si origina dagli albori della storia dell’individuo e può subire cambiamenti nell’arco della vita , come allo stesso tempo può rivestire un ruolo preponderante in alcuni momenti del vissuto psichico. Occorre definire altri due concetti cardine: schema corporeo e immagine corporea o (Body image). Lo schema corporeo è la configurazione spaziale che l’individuo crea del proprio corpo, grazie alle informazioni degli organi di senso. Dal momento che l’immagine corporea è legata alla sfera affettiva , non si presenta come una struttura stabile ma si modifica nel corso della vita dell’individuo. La rappresentazione corporea o immagine corporea è l’apparenza del corpo umano che ci formiamo nella mente ,cioè è il modo in cui il nostro corpo ci appare e influenza notevolmente l’autostima definita quest’ultima come “quanto una persona si piace, si accetta”.

Nell’ultimo periodo si è potuto osservare che il senso di identità viene ad essere ridiscusso nei momenti critici in relazione ad uno stress causato dalla pandemia da COVID-19.


RELAZIONE TRA COVID-19 E DISTURBI ALIMENTARI (DCA)

Queste rappresentazioni dell’individuo sono venute meno a cause delle problematiche che si sono riscontrate come effetto negativo durante la pandemia da COVID-19 , si sono accentuati alcuni Disturbi del comportamento alimentare (DCA)caratterizzati da comportamenti patologici finalizzati alla perdita di peso, da anomali atteggiamenti nei confronti del peso e delle forme corporee . Le persone con disturbi alimentari infatti hanno un alto rischio di ricadere o di peggiorare la gravità del loro disturbo, a causa dei timori di infezione e dell’effetto della quarantena, e per la mancanza di adeguati trattamenti psicologici e psichiatrici dovuti alla pandemia.

Dalla ricerca, guidata dal professor Viren Swami, condotta su 506 adulti del Regno Unito e pubblicata sulla rivista Personality and Individual Differences (Viren Swami et al., 2020),in particolare, nello studio condotto dal professore Viren Swami e collaboratori si è visto che: le donne avevano i sentimenti di ansia e stress causati da COVID-19 associati a un maggiore desiderio di magrezza (Anglia Ruskin University, 2020; Viren Swami et al., 2020) l’ansia era significativamente associata all’insoddisfazione del proprio corpo. Negli uomini, invece, l’ansia e lo stress correlati a COVID-19 erano associati a un maggiore desiderio di avere un tono muscolare elevato con l’ansia associata anche all’insoddisfazione della quantità di grasso corporeo. Questo studio conferma come in situazioni particolarmente stressanti ed ansiogene, come quella dovuta alle restrizioni per fronteggiare il COVID-19, possono alimentare ansia e stress che influenzano in negativo lo stato psicofisico dell’individuo oltre che causare diversi disturbi alimentari.


I RAPPORTI SOCIALI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

Mentre a livello relazionale si assiste ad un aspetto piuttosto ambivalente, se da un lato si presenta un isolamento forzato, dettato dalla condizione di emergenza, dall’altro subentra un cambiamento radicale delle dinamiche relazionali. Nei rapporti umani si è costretti a relazionarsi poco, ma il contatto più immediato con l’altro avviene solo attraverso strumenti tecnologici dove il virtuale è reale e dove la vita digitale ha preso il sopravvento, tanto da far emergere da parte della popolazione anche il bisogno di supporto psicologico.


COSA POSSIAMO FARE PER MIGLIORARE IL NOSTRO BENESSERE MENTALE

Gli effetti delle restrizioni adottate non solo hanno avuto una conseguenza sul piano economico ma anche su quello sociale, e psicologico, quanto più i cittadini si sono sentiti soli e abbandonati tanto più le ripercussioni sul benessere psicologico hanno avuto effetti a lungo termine .

Per ridurre tutte le conseguenze psichiche e migliorare la salute mentale dei cittadini sono state messe in campo Diverse iniziative da parte degli Psicologi tanto da organizzarsi su due livelli ;

Un primo livello formulato nell’ascolto della persona tramite una semplice chiamata prestando attenzione alle situazioni di disagio interiore a causa dell’emergenza sanitaria e della crisi economica provocate dal COVID-19;

Un secondo livello indagando disagi più profondi.

Per migliorare aspetti determinanti della salute mentale sono incluse non solo caratteristiche individuali come la capacità di gestire i propri pensieri, le emozioni, i comportamenti e le relazioni con gli altri, ma anche fattori sociali, culturali, economici, politici e ambientali, tra cui le politiche adottate a livello nazionale, la protezione sociale, lo standard di vita, le condizioni lavorative e il supporto sociale offerto dalla comunità.

Ad oggi anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, 2020) ha chiaramente espresso la necessità di affiancare alle misure di contenimento del COVID-19 azioni di supporto del benessere psicologico per aiutare la popolazione ad affrontare lo stress generato da questa crisi e elaborare strategie e possibili soluzioni .



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