IO QUESTO NON LO MANGIO!
Da bambini anche voi avete detto una frase come questa?
A me succedeva spesso quando nel mio piatto si trovava quell’alimento che non sopportavo, che proprio non riuscivo a mangiare e che magari mi infastidiva già dall’odore.
Ma vi siete chiesti come mai, col passare degli anni, quasi fosse una magia, siete riusciti ad apprezzare uno o più alimenti che fino a poco prima detestavate?
Ebbene le motivazioni per questo incredibile cambiamento potrebbero essere due:
Il ciclo di Vita
Il nostro corpo ogni 7 anni rinnova tutte le sue cellule (tranne quelle nervose). Questo è appunto chiamato ciclo di vita. Ovviamente nel ricambio generale delle cellule, sono comprese anche le papille gustative. E fino a quì, la biologia ci dà una prima spiegazione per il possibile cambio del gusto.
Si dice poi che questi cicli portino cambiamenti anche a livello mentale.
Il primo a parlarne fu Ippocrate il padre della medicina:
“ Nell’esistenza umana sono presenti setti tempi che chiamiamo età..”
Ippocrate aveva notato come ogni sette anni di vita, l’uomo subiva cambiamenti profondi che riguardavano la personalità, la mentalità e la saggezza. Notò poi che l’intera esistenza a sua volta, poteva essere suddivisa in sette parti, ognuna di queste composta da periodi di 7, 14 o 21 anni.
Un altro importante personaggio che fece sua questa teoria è stato Rudolf Steiner che chiamò questi cicli evolutivi con il nome di settenni. Ancora oggi si possono trovare professionisti dell’educazione, che basano su queste considerazioni il loro approccio pedagogico.
Infine anche il Sufismo, corrente filosofica di origine islamica, parla di cicli vitali legati ai sette anni.
Insomma questa tesi, sia a livello fisico che mentale, potrebbe spiegarci come mai col passare del tempo, siamo riusciti a liberarci dalle limitazioni che avevamo da bambini, legate a certi alimenti.
L’invecchiamento
Tra i tanti mutamenti che il nostro corpo mette in atto con l’avanzare dell’età c’è ne anche uno legato al gusto. Infatti col passare del tempo le nostre papille gustative diminuiscono di numero e di sensibilità. Il gusto poi è un’esperienza multisensoriale, che comprende anche l’olfatto. Ed ovviamente come succede per la lingua anche il nostro naso invecchia, perdendo col tempo la capacità di rigenerare i recettori olfattivi.
Non dovete però allarmarvi, perché invecchiando il piacere di assaporare i nostri cibi preferiti non ci viene tolto ma solo leggermente modificato. Se invece siete ancora seriamente preoccupati, vi ricordo che uno stile di vita sano, influisce su tutti gli aspetti del nostro benessere, compreso il rallentamento della perdita del gusto.
Questa differenza di percezione dei sapori durante la vita, è il motivo principale per il quale un bambino è molto più sensibile ai gusti forti come quelli acidi, amari e piccanti.
I ragazzini possono anche gradire esperienze culinarie più intense, ma vanno educati a questi sapori fin da piccoli. Ovviamente questo va fatto in maniera graduale, evitando di creare dei traumi psicologici legati al cibo.
Quindi in conclusione è normale che ci siano dei periodi della vita in cui non riusciamo a mangiare certe pietanze. Allo stesso modo è normale che quegli stessi alimenti improvvisamente diventino per noi irresistibili.
Nel mio caso sono stati i broccoli.
E voi avete un alimento in particolare che vi ha fatto notare questo cambiamento?