Astrologia: scienza o superstizione?
Aggiornamento: 23 dic 2020
“Non è vero ma ci credo”, ovvero sul perchè l'astrologia “funziona” solo se la si studia.
Per “scienza” si intende comunemente l'insieme delle discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che si avvalgono di linguaggi formalizzati.
Tutte le teorie, i metodi e le pratiche che non soddisfano i requisiti sopracitati vengono invece definite pseudoscienze o superstizioni, in particolar modo se legate al paranormale, al magico ed in generale ad ambienti considerati culturalmente arretrati.
Assumendo a priori che queste definizioni siano infallibili, dove collocare una delle conoscenze più antiche, affascinanti, cosmopolite ed allo stesso tempo bistrattate della storia, ovvero l'astrologia?
Perchè viene relegata senza appello dagli studiosi di ogni campo del sapere allo stato di credenza infantile, o nel migliore dei casi a simpatico passatempo?
Come sempre, e naturalmente anche in questo caso, l'odio deriva dall'ignoranza, perchè prima di chiedersi :“l'astrologia funziona?”, bisognerebbe chiedersi: “che cos'è l'astrologia?”.
Si scoprirebbe ben presto che quanto più si tenta di dare risposta alla seconda domanda, tanto più la risposta alla prima diventa affermativa.
Si scoprirebbe inoltre immediatamente cosa l'astrologia NON è.
Purtroppo per il grande pubblico l'astrologia continua a rimanere quella degli oroscopi generalisti sui giornali di gossip in stile Paolo Fox (Santo protettore di tutti gli astrologi, a cui inviamo un affettuoso saluto) e quella esercitata dai vari maghi, stregoni e pseudo-guaritori. Pochi sanno che esiste invece un'astrologia colta, seria, scientifica, ricca di un bagaglio culturale accumulato ininterrottamente per migliaia di anni.
Fu proprio quest'ultima che attirò la curiosità di Carl Gustav Jung che alla domanda “che rapporto vede tra astrologia e psicologia?” postagli da Andrè Barbault, uno dei più grandi astrologi dei nostri tempi, così ripose:” Ci sono molti esempi di sorprendenti analogie tra costellazioni astrologiche e fatti psichici, o tra oroscopo e predisposizione caratteriale. Fino ad un certo grado sussiste perfino la possibilità di una previsione, per esempio riguardo l'effetto psichico di un transito. Ci si può aspettare con un grado di probabilità sufficientemente alto che una determinata situazione psichica sia accompagnata da un analoga configurazione astrologica”.
Ma quanti sono effettivamente questi “molti esempi di sorprendenti analogie” e qual è il “grado di probabilità sufficientemente alto” di cui parla Jung?
Furono probabilmente queste le domande che mossero la curiosità di un altro famoso statistico e psicologo francese, Michel Gauquelin.
Egli comparò migliaia di temi di nascita con l'obbiettivo dichiarato di smentire la validità della teoria astrologica, salvo poi rendersi conto dell'impossibilità di usare la via probabilistica a tale scopo, perchè i dati raccolti affermavano l'esatto contrario. Proprio come sostenuto da Jung infatti gli esempi di analogie tra costellazioni e fatti psichici sono sorprendenti. Inutile dire che Gauquelin divenne uno dei più grandi difensori dell'astrologia ed i suoi libri furono di ispirazione per molti studiosi. Naturalmente la lista degli scienziati moderni “insospettabili” che strizzano l'occhio all'astrologia è interminabile nonchè piena di sorprese.
In definitiva si può affermare, senza timore di venire smentiti, che l'astrologia ha superato agevolmente sia l'esame del freddo laboratorio statistico, sia quello della calda poltrona dello psicologo, che la scienza moderna ritiene necessari per validare una teoria.
Chiunque si soffermi un attimo con mente aperta a studiare il suo tema natale si renderà presto conto che l'oroscopo settimanale del Divino Otelma(o chi per lui, citiamo il Divino per la simpatia e l'allegria del personaggio) a pagina 45 della rivista di turno, può ritenersi “astrologia”, tanto quanto un gatto può essere scambiato per una tigre. Può capitare, ma solo ad un osservatore “poco attento”.
Naturalmente sia gli studi statistici di Gauquelin, sia quelli psicologici di Jung, oltre a molti altri, saranno ampiamente trattati nei prossimi articoli, sia perchè estremamente interessanti, sia per dare modo al lettore di innescare il processo mentale che potrà riportare,qualora il lettore lo voglia, l'Arte di Urania sul trono che spetta di diritto.